Museo delle illusioni

Trucchi, effetti ottici, giochi di luce, attrazioni e stanze particolari, tra scienza, fisica e psicologia, per divertirsi e imparare, svelare gli inganni della mente e mettere alla prova i cinque sensi. Nulla è come sembra al Museo delle Illusioni, nato nel 2015 a Zagabria come un progetto unico ma poi esportato a livello internazionale. Roma è infatti la 38esima città nel mondo – la seconda in Italia dopo Milano – ad avere una sede del museo: uno spazio interattivo, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, in grado di coinvolgere grandi e piccoli visitatori, appassionati di materie scientifiche o semplici curiosi.

Il museo si presenta come uno spazio non statico ma come un luogo aperto al coinvolgimento attivo: al suo interno si è invitati a sperimentare, ridere, essere creativi e fare molto di quello che non è consentito normalmente in un museo per tuffarsi nel mondo dell’inaspettato. L’uso della fotocamera non solo è permesso, ma è fondamentale per vivere appieno l’esperienza offerta, per esempio scattando foto sorprendenti da postare sui social.

Il percorso dura circa un’ora e si apre con l’omaggio a Roma, con un gigantesco volto del poeta dialettale Trilussa che segue i visitatori con lo sguardo. Tra stanze e installazioni, le oltre settanta attrazioni disposte su un unico piano offrono meraviglie e sorprese a non finire: si può giocare con la propria immagine nella stanza degli specchi, provare a rimanere in piedi in equilibrio nel vortex tunnel, sfidare le leggi della gravità nella stanza ruotata, ingrandirsi o rimpicciolirsi nella stanza di Ames, provare l’illusione della “testa sul piatto” e del corpo nascosto. Due attrazioni sono presenti a Roma in esclusiva: la stanza della simmetria – una stanza percepita come intera anche se in realtà ne vediamo solo una metà – e la stanza RGB, una delle stanze più “instagrammabili” del museo dove si può giocare con ben 3 ombre di colori differenti.